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Le caldarroste

Chi non ha gustato nei mesi autunnali i marroni cotti sulle braci vedute agli angoli delle strade?.

Per poterle cucinare in questo modo occorre per prima cosa incidere la buccia esterna dei marroni per evitare che i gas che si formano durante la cottura li facciano "esplodere", sistemarli poi sull'apposita padella con il fondo forato mescolandoli di tanto in tanto affinchè la cottura sia uniforme sui entrambi i lati.

Si consiglia di incidere la buccia esterna in senso longitudinale per favorire la separazione della stessa e della polpa del frutto una volta cotto. Altro consiglio della nonna è quello di avvolgere le caldarroste in un panno di lana e lasciale riposare qualche minuto, anche questo favorisce l'asportazione della buccia, inloltre le caldarroste potranno essere estratte da n pertugio una alla volta mantennedo calde quele che restano all'interno.

Nelle case contadine dell'Appennino le caldarroste venivano preparate in un recipiente con un lungo manico e i marroni venivano cotti esponendo il recipiente direttamente sulla fiamma che entrando dai fori bruciava la buccia dei marroni che veniva così chiamati "bruciati o brusé". L'abilità di chi cucina i bruciati consiste nel farli ruotare con regolarità utilizzando una tecnica simile a quella utilizzata per far saltare la pasta in padella favorita dal lungo manico del recipiente di cottura.

Per preparare le caldarroste sono preferibili i marroni di piccola pezzatura che favorisce una cottura più rapida e uniforme

Le caldarroste possono essere gustate "fuori stagione" conservando i marroni in freezer ricordando però di incidere la buccia prima di congelarle.