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Marroni freschi

Per marroni freschi si intende il prodotto raccolto nel castagneto da pochi giorni e che non ha subito nessun trattamento di conservazione. Vista la tipologia della coltivazione il prodotto si può considerare biologico.


Il marrone fresco può essere consumato sia crudo che cotto, si suggerisce di lasciare asciugare il prodotto possibilmente al sole per alcuni giorni prima di consumarlo  per esaltare il sapore e la dolcezza del prodotto.

Come posso conservare i marroni freschi per alcune settimane?

Il metodo più semplice è conservarli in frigorifero, nello scomparto per frutta e verdura (a circa 2–3 °C), all’interno di sacchi traspiranti come quelli di iuta o carta. Così si mantengono fino a circa un mese.

Cos’è il “metodo della novena” per conservare i marroni?

È una tecnica tradizionale che consiste nel lasciare i marroni immersi in acqua a temperatura ambiente per 9 giorni. Nei primi 4 giorni si cambia metà dell’acqua ogni giorno, dal 5° al 9° giorno si cambia tutta l’acqua quotidianamente, eliminando i frutti che affiorano (spesso deperiti). Dopo l’ammollo, i marroni vanno asciugati bene e possono essere conservati in frigorifero o in sacchi traspiranti per circa 2–3 mesi.

È possibile conservare i marroni nel freezer?

Sì! Dopo averli lavati, asciugati e inciso (soprattutto se pensi di arrostirli), puoi riporli in sacchetti per congelatore. In freezer si conservano fino a 12 mesi, a seconda delle fonti. Anche i marroni già cotti (lessati o arrostiti) possono essere congelati per circa 6 mesi una volta raffreddati.

Come si conservano i marroni per lunghi periodi, ad esempio tutto l’anno?

Un’opzione efficace è l’essiccazione: dopo averli lavati, stendili al sole (o in forno a bassa temperatura) per diverse settimane o mesi, mescolandoli spesso, finché risultano disidratati. A questo punto puoi conservarli in contenitori ermetici per circa 12 mesi.

Esiste un metodo tradizionale antico per conservare i marroni a lungo?

il metodo della ricciaia. In passato si accumulavano i marroni ancora chiusi nei ricci in cumuli, ricoperti con materiale vegetale umido (foglie, felci…) che favoriva una lieve fermentazione, mantenendoli freschi per diversi mesi.